“Si sa che lì le auto superano il limite, è sbagliato andare in bici”. I vergognosi commenti dopo la tragedia di Terlizzi

(Come al solito in Italia) è sempre colpa dei ciclisti, mai degli automobilisti che non si adeguano alle regole del codice della strada. “Ma i ciclisti morti a Terlizzi perché andavano sulla statale e non sulle complanari o percorsi a loro adatti? Siete davvero INCREDIBILI”. Questo è solo uno dei tanti post e commenti che girano sui social che tendono a giustificare l’accaduto. la mentalità delle persone non tende ad accusare un automobilista che supera i limiti di velocità, perchè, tutto sommato, è considerato “normale”: si tende invece a colpevolizzare i ciclisti che stavano pedalando su una strada dove era permesso pedalare.

Il codice della strada dice infatti che è possibile circolare in bicicletta sulle strade provinciali, così come su quelle comunali e statali. A parte dove espressamente vietato. Ma sulla Sp231, dove è accaduta la tragedia, con tre persone morte, non c’era alcun divieto.

Il motivo della disputa è il seguente: la Sp231, in passato, era una strada statale. E’ stat poi declassata a provinciale, quindi, con il codice della strada in mano, regolarmente aperta ai ciclisti.Il problema è che non è stata cambiata la struttura stradale, restando così una strada che si addiceva bene alla possibilità di superare i 90 km/h. Il problema, però, è che il limite è stato abbassato nel momento in cui la strada è stata declassata.

Non a caso, una persona del posto fa notare, sui social: “Ero di passaggio su quella strada quando è accaduto e mi sono chiesta quale potesse essere il motivo per cui è accaduta questa tragedia visto che c era visibilità e per di più in un tratto rettilineo”.

“I ciclisti non dovevano percorrere quella strada! È vietato! Si ma pure loro sono pericolosi a circolare su quelle strade, non li vedete che combinano, non diamo sempre la colpa agli altri”. Sono solo alcuni dei commenti che tendono a dare la colpa (come al solito) ai ciclisti, rei di essersela cercata. Soprattutto perchè, come dice qualcun altro, “le strade erano da bollino nero, i ciclisti dovevano stare a casa”. Se fosse stata una strada da bollino nero, le auto sarebbero andate a passo d’uomo e non sarebbe successa la tragedia.

“Ragazzi siete fuori…..come si fa’ ad andare in bici in una superstrada….??? ma scherziamo !!! mi dispiace per le vittime ma e’ da incoscienti !”, scrive qualcun altro, dimenticando che in realtà la strada è una provinciale.

L’apice arriva con questo: “Comunque dispiace per quanto accaduto, però bisognerebbe vietare ai ciclisti di andare in giro per strada, a volte si fa fatica a vederli, soprattutto in prossimità di curve o strade strette, comunque una macchina che circola per strada paga L’assicurazione, il ciclista no, e visto che spesso provocano incidenti trovo ingiusta questa cosa che debbano circolare per strada, e poi si eviterebbero tali tragedie”.

Abbiamo riportato questi commenti per far capire, ancora di più, come in Italia non ci può essere una pacifica convivenza tra automobilisti e ciclisti, perchè invece di condannare una persona che, su una strada completamente dritta, non riesce a vedere cinque persone che vanno in bici, si tende a giustificarla, mettendo in conto anche la possibilità che “è normale superare il limite di velocità su quel tipo di strada”.

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