João Almeida firma un nuovo capolavoro alla Vuelta a España 2025. Il portoghese della UAE Team Emirates XRGconquista la tredicesima frazione dopo un’azione coraggiosa, condotta in prima persona negli ultimi sei chilometri della salita finale. Nonostante i ripetuti allunghi, non riesce a staccare Jonas Vingegaard, che rimane incollato alla sua ruota fino al traguardo e difende con autorità la Maglia Rossa, cedendo soltanto i quattro secondi di abbuono al rivale diretto.
Alle loro spalle, Jai Hindley resiste più a lungo degli altri e chiude al terzo posto con un ritardo di 28 secondi, precedendo di poco Sepp Kuss. Più staccato Felix Gall, quinto a 52 secondi, mentre il giovane Giulio Pellizzari si conferma in crescita: sesto a 1’11”, riesce anche a distanziare Matthew Riccitello, rivale diretto nella corsa alla Maglia Bianca, giunto a 1’16” insieme a Tom Pidcock. Giornata difficile invece per Giulio Ciccone, che si piazza nono ma con oltre due minuti di distacco.
La cronaca della giornata
Il via è stato acceso da ritmi altissimi e dalle solite proteste che hanno brevemente interrotto la corsa. Dopo vari tentativi, un folto drappello di 24 corridori ha preso vantaggio, con all’interno uomini come Mads Pedersen, Jefferson Cepeda, Bob Jungels, Antonio Tiberi e Nicolas Vinokurov. Il gruppo principale, guidato dalla Visma | Lease a Bike, ha però sempre tenuto la situazione sotto controllo.
Tiberi, dopo una foratura e un inseguimento sfortunato, è stato tra i più penalizzati, mentre davanti Jungels si è rivelato il più resistente, arrivando a guidare l’azione in solitaria nella fase decisiva. Il suo tentativo si è però infranto sotto il ritmo imposto dalla UAE nella salita conclusiva, dove Domen Novak e Jay Vine hanno scremato il gruppo dei big.
Ai meno otto dal traguardo sono rimasti i nomi più attesi: Almeida, Vingegaard, Hindley, Gall, Pellizzari, Riccitello, Pidcock e Ciccone. Una volta esaurito il lavoro dei compagni, Almeida ha preso il comando delle operazioni, imponendo un’andatura che solo Vingegaard è riuscito a sopportare. Il danese, però, non ha mai dato segni di voler contrattaccare, lasciando al portoghese la gloria di tappa.