Gran Premio di Montréal 2025 si chiude con un’immagine destinata a restare impressa: Brandon McNulty che taglia il traguardo a braccia alzate, fianco a fianco con il capitano Tadej Pogačar, vero dominatore della giornata. La vittoria del corridore statunitense della UAE Team Emirates XRG assume un valore storico, perché permette alla formazione emiratina di eguagliare il primato di successi stagionali che apparteneva alla HTC-Columbia nel 2009.
Un finale di coppia
Dopo una corsa tiratissima, con la UAE sempre in controllo, il momento decisivo è arrivato sul penultimo giro della Côte Camillien-Houde. Prima l’allungo di McNulty ha selezionato il gruppo, poi l’irresistibile accelerazione di Pogacar ha fatto esplodere la gara. Lo sloveno, inizialmente partito per vincere da solo, ha deciso di rallentare e aspettare il compagno di squadra, permettendo ai due di consolidare il loro margine su Quinn Simmons (Lidl-Trek).
Negli ultimi 15 chilometri i due uomini UAE hanno letteralmente fatto il vuoto, arrivando a guadagnare oltre un minuto e mezzo di vantaggio. In un finale dal sapore quasi cerimoniale, Pogacar ha lasciato la scena a McNulty, concedendogli il successo più prestigioso della carriera. L’immagine dei due che si abbracciano dopo il traguardo è il simbolo della giornata.
Il podio e gli inseguitori
Alle spalle della coppia, Quinn Simmons ha difeso con grande solidità la terza posizione, concludendo a 1’03”. Più staccati gli altri: Neilson Powless (EF Education–EasyPost) ha regolato allo sprint un piccolo gruppetto, precedendo Adam Yates (UAE Team Emirates XRG) a 1’45”. In decima posizione, a 2’59”, Alberto Bettiol (XDS Astana), battuto in volata da Corbin Strong (Israel – Premier Tech).
Una corsa durissima
La giornata canadese è stata segnata da un ritmo incessante sin dalle prime battute, con una fuga numerosa che non ha mai avuto troppo spazio. La UAE ha controllato dall’inizio alla fine, imponendo un’andatura logorante che ha messo fuori gioco corridori di primo piano come Wout van Aert (Visma | Lease a Bike), Julian Alaphilippe (Tudor) e Michael Matthews (Jayco-AlUla).
Ogni tentativo di resistenza, come quello di Alex Baudin (EF Education-EasyPost) e di Victor Lafay (Decathlon Ag2R La Mondiale), è stato neutralizzato dall’implacabile regia tattica del team emiratino. La selezione è arrivata progressivamente, fino a ridurre la lotta per la vittoria a pochi uomini di altissimo livello.
La consacrazione di McNulty
Per McNulty, questo successo non è soltanto un regalo del capitano, ma la consacrazione del suo ruolo nella squadra più dominante del panorama ciclistico mondiale. La UAE non solo ha dimostrato ancora una volta la propria superiorità tecnica e strategica, ma ha anche riscritto un pezzo di storia con un record stagionale eguagliato a suon di trionfi.