Tadej Pogacar, il giorno dei record: “Ho parlato con Merckx dopo l’arrivo. È stato speciale”

Tadej Pogacar e Eddy Merckx al telefono dopo la quinta vittoria consecutiva al Giro di Lombardia 2025. Complice fu Ernesto Colnago, che dopo il traguardo ha chiamato il Cannibale. “Nemmeno nei miei sogni più folli avrei immaginato di vincere cinque volte di fila Il Lombardia. Da bambino non sapevo nemmeno cosa fossero le corse Monumento, e ora eccomi qui”, ha raccontato Pogacar in conferenza stampa, sorridendo incredulo.

L’addio di Majka e una dedica speciale

Questa edizione resterà impressa anche per un altro motivo: l’addio di Rafal Majka, compagno e mentore che ha accompagnato Pogacar per gran parte della sua carriera.
Il campione sloveno non ha nascosto l’emozione subito dopo il traguardo. “Tutti i miei Lombardia sono speciali, ma questo lo è più di tutti, perché è stato l’ultimo di Rafal. Il suo sogno era chiudere così. Per me è stato un grande maestro, mi ha insegnato tantissimo. Anche oggi ha corso in modo perfetto: se festeggiamo, è anche merito suo.”

Pogacar e la telefonata con Merckx: “Un momento magico”

Tra i tanti momenti che hanno reso indimenticabile la giornata, c’è anche una telefonata simbolica. Poco prima di salire sul podio, Pogacar ha ricevuto i complimenti da Eddy Merckx, leggenda assoluta del ciclismo, grazie a un passaggio di mano di Ernesto Colnago.

“Spesso mi paragonano a Merckx, ma credo non sia giusto,” ha detto Pogacar. “Eppure oggi, dopo il traguardo, ho parlato proprio con lui. Ernesto Colnago era lì e me lo ha passato al telefono. È stato un momento davvero speciale ricevere i complimenti direttamente dal ‘Cannibale’.”

Una squadra cresciuta insieme al suo leader

Pogacar ha voluto sottolineare anche la crescita straordinaria della UAE Team Emirates dal suo arrivo nel 2019. “Quando sono arrivato, la squadra era completamente diversa. Le prime vittorie al Tour ci hanno dato fiducia, ma le sconfitte contro il Team Visma ci hanno spinti a migliorare ogni dettaglio: bici, preparazione, giovani talenti. È impressionante vedere quanto siamo cresciuti — non solo noi, ma tutto il movimento ciclistico negli Emirati. Ora lì c’è passione vera per questo sport.”

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