Tragedia di Bologna, si costituisce l’uomo che ha investito Ettore Pausini

Si è costituito nella mattinata di ieri il 29enne responsabile dell’incidente che, nel primo pomeriggio di domenica 2 novembre, ha causato la morte di Ettore Pausini, 78 anni, zio della cantante Laura Pausini e appassionato ciclista bolognese.

L’uomo si è presentato spontaneamente al comando della Polizia Locale di Bologna, ammettendo le proprie responsabilità dopo che, nelle ore precedenti, gli investigatori avevano individuato la vettura coinvolta, una Opel Astraritrovata a circa due chilometri dal luogo dell’impatto, lungo via degli Stradelli Guelfi.

Le indagini e la confessione

Dopo il ritrovamento dell’auto, gli agenti avevano rapidamente rintracciato il proprietario, che però aveva negato di trovarsi alla guida al momento dell’incidente. Le indagini si sono quindi concentrate sull’individuazione del reale conducente, fino a quando il giovane — sentendosi ormai braccato — ha deciso di costituirsi e raccontare quanto accaduto.
Le autorità stanno ora valutando le accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso, reati che potrebbero comportare pene severe.

La dinamica dell’incidente

Secondo la ricostruzione della Polizia Locale, Ettore Pausini stava pedalando verso il centro di Bologna quando, intorno alle 13:20, è stato violentemente travolto da un’auto che procedeva in direzione opposta. L’impatto è stato fatale: la bici è stata scaraventata a diversi metri di distanza, e il conducente, invece di fermarsi, è fuggito senza prestare soccorso.

Sul posto sono intervenuti rapidamente i sanitari del 118, insieme a un medico giunto in elicottero, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile. Pausini è morto sul luogo dell’incidente a causa delle gravissime ferite riportate.

Il ricordo di una figura amata

La notizia della morte di Ettore Pausini ha scosso la comunità bolognese. Barbiere di lunga data e titolare di un’attività in Piazza Azzarita, era conosciuto e stimato da residenti e commercianti.
«Lo conoscevo da quattordici anni – racconta una barista della zona – era un uomo di grande cultura, sensibile e gentile. Una presenza costante in piazza, un amico vero».

Appassionato di ciclismo, Ettore amava percorrere in solitaria i tratti di campagna intorno a Bologna. Con ogni probabilità, anche ieri stava rientrando da uno dei suoi consueti giri in bicicletta, quando il destino lo ha sorpreso.

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