Per molti è sembrato un colpo di scena: EF Education-EasyPost è apparsa a settembre nella lista ufficiale dei team UCI di ciclocross, inaugurando un progetto dedicato alla disciplina invernale. Una scelta che ha attirato l’attenzione anche del Direttore Sportivo della UCI, Peter Van den Abeele, che ha definito l’iniziativa «il miglior esempio di come il ciclocross stia diventando sempre più internazionale».
Ma dietro la nascita della squadra non ci sono (almeno per ora) strategie globali o rivoluzioni strutturali. Come spiega Sebastian Langeveld, responsabile scouting del team statunitense, tutto nasce da un nome: Mattia Agostinacchio, 18 anni, fresco campione del mondo junior a Liévin.
«Per essere onesti,» racconta Langeveld, «per regolamento Mattia avrebbe potuto correre con il nostro materiale solo dal 1° gennaio. La soluzione più semplice per averlo con noi già in questa stagione era registrare una nostra struttura di ciclocross, anche minima. È la vera origine del progetto: accompagnare la sua crescita.»
Un progetto giovane, ma con potenziale
Il riferimento di Van den Abeele non è però casuale. Dal 2027, i punti UCI ottenuti nel ciclocross influenzeranno anche il ranking su strada. E nel 2030 il cross potrebbe diventare disciplina olimpica.
«Capisco il ragionamento, ed è interessante,» conferma Langeveld, «ma oggi non stiamo pensando a strategie così lontane. Mattia è sotto contratto fino al 2028. Guardiamo a lui, a come farlo crescere, non al sistema punti.»
Sotto traccia rimane tuttavia l’idea che il ciclismo moderno premi la versatilità. Un concetto che Mathieu van der Poel ha reso quasi scolastico: cross d’inverno, classiche d’inizio stagione, Tour da protagonista.
«Non vogliamo paragonare Mattia a Van der Poel,» precisa Langeveld, «ma è evidente che la combinazione può funzionare. La cross-season aiuta a costruire esplosività, cambio di ritmo, gestione della posizione: qualità fondamentali nelle classiche.»






