Thomas Voeckler, dopo una lunga carriera da professionista, è rimasto una figura chiave del ciclismo francese come Commissario tecnico della Nazionale su strada maschile. Sotto la sua guida, la Francia ha ottenuto risultati importanti, tra cui le medaglie olimpiche di Parigi 2024 con Valentin Madouas e Christophe Laporte e il terzo posto del giovane Paul Seixas agli Europei di Drôme-Ardèche 2025.
In un’intervista a Cyclism’Actu, Voeckler ha fatto il punto sullo stato del ciclismo francese e sul ruolo dominante di Tadej Pogačar nelle grandi corse internazionali.
Il dominio di Pogačar e le sue conseguenze
“Quest’anno siamo stati sempre presenti alle gare, ma spesso ci siamo trovati a inseguire corridori come Tadej Pogačar e Remco Evenepoel”, ha spiegato Voeckler. Il tecnico alsaziano riconosce il talento straordinario dello sloveno: “Pogačar è eccezionale: corre con naturalezza e passione, ed è impossibile non ammirarlo. Tuttavia, il suo predominio rende le corse meno emozionanti e più prevedibili. Agli Europei, ad esempio, l’attenzione era tutta su chi avrebbe conquistato il terzo posto”.
Secondo Voeckler, la forza della UAE Emirates XRG, la squadra di Pogačar, ha effetti concreti sul mercato e sulla concorrenza: “Quando una squadra riesce a raccogliere tutti i talenti migliori e dispone di risorse enormi, diventa complicato per gli altri team competere alla pari. Ormai, per essere tra le prime dieci squadre al mondo, servono investimenti doppio rispetto a cinque anni fa, e questo non è sostenibile per tutti”.
La nuova generazione francese
Nonostante la supremazia di Pogačar, Voeckler guarda con fiducia al futuro: “Abbiamo corridori giovani pronti a crescere: Paul Seixas, Romain Grégoire, Paul Magnier e Kevin Vauquelin. Se anche solo alcuni di loro diventeranno protagonisti, il 2026 può essere un anno importante per la Francia”.
Il Commissario tecnico auspica anche più equilibrio nelle corse: “Sarebbe bello avere gare più incerte. Pogačar è straordinario, ma quando è al via, l’emozione della corsa diminuisce. Un 2026 più imprevedibile sarebbe l’ideale”.
Ciclismo e sostenibilità economica
Voeckler ha toccato anche il tema dei costi crescenti nel ciclismo professionistico, tra stipendi e spese sempre più elevati. Una soluzione potrebbe essere un tetto ai budget, ma servirebbe l’accordo di tutte le parti coinvolte.
Riguardo al pubblico, il tecnico francese è chiaro: “Il ciclismo deve restare accessibile. Si possono immaginare aree limitate a pagamento per sponsor o ospiti speciali, ma l’accessibilità generale non deve cambiare”.






