Mario Cipollini: “Ho pensato di morire”. Come sta l’ex corridore e cosa è successo

Paura ma lieto fine per Mario Cipollini, 58 anni, che questa mattina è stato dimesso dall’Azienda ospedaliero-universitaria delle Marche dopo alcuni giorni di ricovero per un serio problema al cuore. L’ex campione del mondo di ciclismo aveva accusato un improvviso picco di tachicardia che lo aveva portato a chiedere aiuto in ospedale.

Cosa è successo: “Sono arrivato a 290 pulsazioni”

A raccontare l’accaduto è stato lo stesso Cipollini tramite un video pubblicato su Instagram poche ore dopo le dimissioni. L’ex corridore ha spiegato di aver raggiunto le 290 pulsazioni al minuto, una situazione estremamente pericolosa che lo ha fatto temere il peggio: “Ho pensato di morire. Questo straordinario team di medici mi ha salvato.”

Gli accertamenti cardiologici hanno confermato la necessità di un intervento programmato.

L’intervento: impiantato un defibrillatore sottocutaneo

L’équipe diretta dal professor Antonio Dello Russo ha deciso di impiantare a Cipollini un defibrillatore sottocutaneo. Si tratta di un dispositivo che monitora in modo costante l’attività elettrica del cuore e interviene automaticamente in caso di aritmie ventricolari potenzialmente fatali.

L’intervento è stato eseguito dalla dottoressa Laura Cipolletta, con la collaborazione dello stesso Dello Russo. Il direttore generale dell’ospedale, Armando Marco Gozzini, ha sottolineato come la scelta di Cipollini confermi la qualità della struttura e del reparto di cardiologia.

Come sta oggi Mario Cipollini

Dopo l’intervento, Cipollini ha trascorso alcuni giorni sotto osservazione, reagendo bene alle terapie e al nuovo dispositivo. Le sue condizioni sono ora buone e il recupero procede regolarmente.

Nel video diffuso sui social, l’ex campione ha rassicurato tutti: “Mi sono svegliato in forma e pronto a tornare alle mie attività.”

Il ritorno alla quotidianità

Cipollini seguirà un periodo di riposo e controlli programmati, ma potrà presto riprendere gradualmente la sua vita normale. Un epilogo positivo dopo giorni di forte preoccupazione, che conferma ancora una volta la determinazione di un atleta abituato a non mollare mai.

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