Marcel Kittel, l’intervista shock: “Chi pensa che il ciclismo oggi sia pulito sbaglia”

Un tempo re assoluto delle volate, oggi voce critica e analitica del ciclismo moderno: Marcel Kittel, ex sprinter tedesco e vincitore di quattordici tappe al Tour de France, รจ tornato a far parlare di sรฉ con dichiarazioni forti sullo stato di salute del ciclismo professionistico. In unโ€™intervista concessa a Domestique, il 37enne ha messo in dubbio la totale โ€œpuliziaโ€ del gruppo, soprattutto alla luce dei recenti casi di doping, come quello di Oier Lazkano.

Ritiratosi nel 2019, a soli 31 anni, Kittel ha scelto di dedicarsi alla famiglia โ€” oggi ha tre figli con la compagna Tess von Piekartz โ€” ma non ha mai tagliato il cordone con il mondo delle due ruote. Da analista e commentatore, osserva da vicino lโ€™evoluzione del ciclismo e le ombre che tornano ciclicamente ad allungarsi sullo sport.

โ€œQuando sono diventato professionista, le grandi rivelazioni sul doping erano giร  state fatteโ€, racconta Kittel. โ€œEra evidente che negli anni โ€™90 e nei primi anni 2000 cโ€™era stato un uso sistematico di sostanze proibite. Ci capitava di essere insultati dai tifosi, ma io mi chiedevo cosa cโ€™entrassi con tutto questo. Lo sport aveva perso credibilitร , e ancora oggi dobbiamo guardare allo specchio, noi e le generazioni che stanno arrivandoโ€.

Il tedesco, da sempre sostenitore di sanzioni severissime per chi bara, รจ netto nella sua valutazione: โ€œNon credo che il ciclismo sia completamente pulito adesso. Chi lo pensa non osserva davvero ciรฒ che accade. Ci saranno sempre persone pronte ad aggirare il sistema: non perchรฉ il ciclismo lo favorisca, ma perchรฉ fa parte della natura umanaโ€.

A preoccupare Kittel non รจ solo il passato, ma soprattutto il contesto economico in cui si sviluppa il ciclismo moderno: budget delle squadre in forte crescita, ingaggi milionari e pressioni sempre piรน elevate. โ€œNon sto dicendo che lโ€™inganno sia diffusoโ€, precisa, โ€œma che esistono situazioni in cui qualcuno puรฒ vedere unโ€™opportunitร . Non necessariamente per imbrogliare, ma per migliorare la propria vita. E questo rende il confine molto sottileโ€.

La conclusione รจ un appello alla vigilanza, non al sospetto cieco: โ€œGiornalisti e tifosi hanno il diritto di dubitare. รˆ giusto farsi domande e non voltarsi dallโ€™altra parteโ€.

Un messaggio forte e scomodo, che riaccende il dibattito sulla trasparenza del ciclismo in un momento in cui lo sport sembrava aver ritrovato una certa serenitร . Ma per Kittel la battaglia non รจ finita: la fiducia si costruisce solo continuando a guardare la realtร  senza filtri.

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