Emergono i primi dettagli sul caso di Andrea Piccolo, il ciclista 23enne licenziato dalla EF Education-EasyPost. Al suo rientro in Italia dalla Colombia, Piccolo è stato fermato dalle autorità per trasporto di ormone della crescita, una sostanza vietata il cui possesso può comportare una lunga squalifica per doping. Piccolo va spesso ad allenarsi in Colombia, dove vive la sua fidanzata. In seguito, il Tribunale Nazionale Antidoping lo ha sospeso cautelarmente per violazione degli articoli 2.2 e 2.6 del regolamento antidoping, riguardanti "possesso di una sostanza o di un metodo proibiti" e "uso o tentato uso di una sostanza o di un metodo proibiti". Queste accuse sono molto gravi, e Piccolo avrà l'opportunità di difendersi. Nel frattempo, il sito Escape Collective ha contattato Jonathan Vaughters, general manager della EF Education-EasyPost, che ha condiviso un messaggio ricevuto dal corridore: “Jonathan, ti parlo sinceramente perché ho già perso tutto e ne sono consapevole… ho portato quattro farmaci dalla Colombia che non voglio nominare, voglio assumermi la responsabilità per questo… Li hanno trovati e confiscati all’aeroporto”. Piccolo ha poi chiesto perdono e aggiunto: “Cercherò sicuramente di risolvere questo problema perché non sono risultato positivo a nessuna sostanza”. Nel comunicato emesso ieri sera, la EF Education-EasyPost ha rivelato che Piccolo, trovato con l'ormone della crescita dalle autorità, era già stato sospeso a marzo per aver assunto un sonnifero non autorizzato dal team, anche se legale. Vaughters ha rivelato a Escape Collective che Piccolo si era scusato per quell'episodio e, dopo la sospensione, gli era stata data una seconda possibilità partecipando al Giro d’Italia. Durante il Giro, Piccolo si era messo in evidenza andando in fuga in alcune tappe e ottenendo un quarto posto a Rapolano Terme, prima di ritirarsi a causa di una caduta nella 19ª frazione.