Antidoping, 14 ciclisti squalificati e due sanzioni di 16 anni

NADO Italia, l’agenzia antidoping italiana, ha reso ufficiali le squalifiche e i patteggiamenti relativi a 14 tesserati della Federazione Ciclistica Italiana, tutti appartenenti a categorie amatoriali. Tra i nomi coinvolti spicca quello dell’ex professionista siciliano Francesco Romano.

Le analisi antidoping hanno rilevato diverse sostanze vietate, dimostrando come il problema del doping sia ancora radicato in alcuni ambienti del ciclismo italiano e lontano dall’essere definitivamente debellato.

Tra i ciclisti squalificati, Giuseppe Giustolisi, classe 1995, ha patteggiato tre anni di squalifica per l’uso di EPO ricombinante, mentre Francesco Martucci, nato nel 1974, ha ricevuto la stessa sanzione dopo essere risultato positivo alla cocaina e al suo metabolita. Anche Giuseppina Bergozza, del 1969, ha patteggiato tre anni di stop per EPO ricombinante, così come Marco Mazzoni, del 1972, squalificato per l’uso di EPO Cera, Methoxy Polythylene e Glycon.

Alessandro Gaudio, nato nel 1989, ha patteggiato quattro anni di squalifica dopo essere stato trovato positivo al clenbuterolo. Giuseppe Scalone, del 1970, è stato squalificato per quattro anni per la presenza di norandrosterone, mentre Carmine Amendola, classe 1984, ha ricevuto un anno di sospensione per l’uso di clostebol metabolita.

La sanzione più severa è stata inflitta a Massimo Rubino, che dovrà scontare ben 16 anni di squalifica. Stessa durata è stata assegnata a Giuseppe La Rocca, nato nel 1962, risultato positivo a un mix di sostanze tra cui EPO ricombinante, metandienone metaboliti, androstatrienedione e altri metaboliti.

Danilo Di Vincenzo, classe 1982, è stato squalificato per due anni e un mese dopo essere risultato positivo al clostebol metabolita, tuaminoeptano e clortalidone. Davide Puglia, nato nel 1977, ha patteggiato sette anni e mezzo di squalifica per l’uso di EPO ricombinante e sibutramina. Pietro Mina, classe 1992, ha accettato una squalifica di sette anni per EPO ricombinante.

Emanuele Litrico, nato nel 1972, ha patteggiato tre anni di sospensione, stessa sanzione inflitta a Francesco Romano, classe 1997, risultato positivo ai metaboliti del GW1516.