“Con mio nonno ho parlato molto del Gp Liberazione”: Lorenzo Masciarelli e l’emozione della vittoria

ROMA – Due Masciarelli nell’albo d’oro del Gran Premio Liberazione: Palmiro lo ha vinto nel 1975, Lorenzo nel 2025. Una corsa affrontata e vinta con il coltello tra i denti, come spiega Lorenzo ai nostri microfoni dopo la vittoria: “Questa mattina sono partito per divertirmi, ma anche concentrato perchè è una gara difficile. Qui al Liberazione si fa sempre la stessa fatica, sia in gruppo che in fuga. Pian piano vedevo che il gruppo faceva sempre più fatica a tornarci sotto, così, grazie all’accordo con i ragazzi, siamo riusciti ad arrivare fino in fondo”.

E’ normale che è suggestivo vedere i due Masciarelli nell’albo d’oro della corsa, a distanza di 50 anni l’uno dall’altro: “Sì, con nonno ho parlato molto della corsa. Mi ha raccontato che era partito a 5 km dall’arrivo dopo una fuga. Neanche a farlo apposta, anche io ero in fuga e ho attaccato a 5 km dal traguardo. E’ stata una vittoria bellissima, l’ho inseguita a lungo e sono felice di poterla dedicare al mio amico scomparso, Simone Roganti”.

Lorenzo Masciarelli, dal ciclocross alla strada

Lorenzo Masciarelli, nel corso degli ultimi anni, ha preso delle decisioni davvero importanti. Da Juniores si era trasferito in Belgio per migliorare nel ciclocross: due anni fa ha abbandonato la disciplina invernale, ma lo scorso inverno è tornato a praticarlo: “Avevo deciso io di abbandonare il ciclocross, ma ero eccessivamente snaturato. Avevo perso esplosività. Quest’inverno ho fatto ciclocross per allenarmi e le cose sono migliorate: questo è un percorso che si addice bene a chi fa ciclocross perchè devi sempre rilanciare. Preferirei continuare con la disciplina invernale: vedremo in futuro cosa succederà”.

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