703,5 chilometri percorsi, 8670 metri di dislivello, una media oraria impressionante di 30 km/h su un percorso tecnico e massacrante, e 21 giri completati su un circuito di 34 km che alternava saliscendi, strappi e muri continui. Sono questi i numeri – e le emozioni – che certificano la straordinaria vittoria di Cristian Bianchetti alla 24 Ore del Montello, prova valida per l’assegnazione del titolo europeo WUCA 2025 (World Ultra Cycling Association).
L’atleta reatino, già protagonista assoluto alla Race Across Italy un mese fa (775 km e 11.500 metri di dislivello), ha confermato il suo stato di forma e la sua solidità mentale, portando a casa una delle 24 ore più dure del calendario ultracycling. E pensare che, alla vigilia, lo stesso Bianchetti aveva sottovalutato le parole dell’organizzatore Fabio Biasiolo, che lo aveva messo in guardia: “È una delle più dure d’Italia”. Una volta affrontato il circuito, il mix di caldo torrido di giorno, umidità notturna e pendenze senza ritmo ha confermato la previsione.
“Il percorso è una trappola mortale”, ha raccontato Bianchetti. “Bisognava rilanciare continuamente, non c’era respiro”.
Eppure, nonostante la durezza del tracciato, Cristian ha imposto il suo ritmo regolare e calcolato fin dall’inizio. Partito alle 8:57 del mattino, ha subito segnato il miglior giro assoluto della gara al primo passaggio (58 minuti a 265 watt medi), ma poi ha saputo gestirsi con intelligenza, mantenendosi sui 230 watt medi, impostando giri da 1h02’ che solo nella notte sono saliti a 1h08’ per via di imprevisti e cambi di abbigliamento.
Decisivo il lavoro della sua crew, composta da Gabriel Chies e Fausto Richini, veri angeli custodi capaci di passargli al volo borracce, gel e sali senza mai farlo fermare. Il team tecnico – dal preparatore Simon di GoOff, al nutrizionista Massimo Riti, alla dottoressa Sabrina Selvi, al biomeccanico Massimo Iafisco – ha lavorato come un’orchestra perfetta. Nonostante un problema al potenziometro risolto in extremis a Lucca, e un guasto meccanico al 15° giro che gli è costato 20 minuti, Bianchetti ha recuperato la testa della corsa con tre tornate magistrali in 1h06’, mentre gli avversari rallentavano.
“Ho fatto la differenza col passo. All’inizio ero terzultimo, poi sono passato davanti alla dodicesima ora, e da lì ho gestito. L’alba mi ha portato energia nuova”.
Nel finale, con l’alba negli occhi e la fatica nel corpo, Cristian ha difeso la sua posizione fino al traguardo, portando a casa la sua seconda maglia europea in due anni, dopo quella vinta nella 500 Miglia lo scorso anno.
A 48 anni, gareggia ancora tra gli Under 50, ma già pensa con determinazione alle sfide future. “Tra due anni sarò nella categoria Over 50, ma punterò sempre al piazzamento assoluto”, ha detto. E nessuno ha dubbi che ci riuscirà.