Il sogno di realizzare una doppietta italiana per il record dell’ora potrebbe essere presto realtà. Già da tempo Vittoria Bussi sta lavorando per riprendersi quel primato che era da lei già stato conquistato nel settembre 2018, prima donna al mondo capace di superare i 48 km. Quel record dell’ora è già stato migliorato due volte: prima ci ha pensato Joscelin Lowden, poi Ellen van Dijk, portando il primato a 49,254 km lo scorso maggio. La storia di Vittoria Bussi è molto particolare, lei che ha fatto parlare di sé per aver lasciato la carriera accademica da matematica per dedicarsi anima e cuore al ciclismo.
Sui propri canali social, la trentacinquenne romana sta documentando i suoi sforzi per tornare ad essere primatista dell’ora. Sforzi non solo economici, perchè quando non si fa parte di una grande squadra, ma si gareggia sostanzialmente da sole, è ancora più difficile organizzare tutto: “Ahimè, il problema è spesso, quasi sempre o almeno, decisamente troppe volte, economico. Un giorno il RECORD DELL’ORA DOVRÀ ESSERE ACCESSIBILE A TUTTI E TUTTE, impensabile che più il ciclismo progredisce e più devi avere denaro per stare al passo. E allora il “dietro le quinte” del mio crowdfunding è questo. Tentenno molto a lanciarlo perché è dura per tutti dire ad alta voce “ho bisogno di soldi”. Chi di voi va fiero nel chiedere soldi? Credo nessuno… Ma il mio augurio più grande, più sentito è che spero questo farà sapere a tante più persone possibili che, attualmente, tentare il record dell’ora ha la prerogativa primaria che tu abbia soldi, oltre che un buon motore e tanto spirito di sacrificio”.
Nel momento in cui stiamo scrivendo, la Bussi ha raggiunto 1.030 euro. L’obiettivo è quello di raggiungere quota 10.000 euro. Sulla pagina dove è possibile effettuare le donazioni (a questo link), la Bussi scrive: “Tutto quello che ho imparato e ricevuto in questi anni, fuori e dentro la pista, voglio restituirlo. Mi batto per promuovere un cambiamento culturale affinché la sicurezza sulle strade non sia più una speranza ma una realtà. Mi impegno perché il ciclismo femminile abbia un trattamento di pari dignità rispetto a quello maschile. Con le mie competenze di matematica contribuisco agli studi aerodinamici e tecnologici. Intendo abbattere il muro dei 50km e portare il record femminile oltre questo limite”.