Miguel Angel Lopez torna a parlare dopo il licenziamento dall’Astana e il passaggio alla piccola formazione Continental colombiana Medellin. “Non mi sono mai dopato, il mio passaporto biologico è intatto”, ha affermato Lopez in un’intervista ad ADN Cycling.
Lopez è stato licenziato dall’Astana Qazaqstan a dicembre dopo che nuove prove lo collegavano a Marcos Maynar, un medico spagnolo attualmente indagato per collegamenti segnalati a un giro di sostanze dopanti, ma il colombiano ha ribadito come in realtà lui sia innocente ed estraneo all’utilizzo di sostanze proibite.
“È una nuova esperienza, sono motivato, non vedo l’ora che inizi una nuova stagione con belle esperienze. Sono sicuro che qui in Colombia sentirò il supporto del tifosi. Questa è la migliore squadra della mia nazione: a volte devi fare un piccolo passo indietro per fare un grande balzo in avanti”.
Il corridore ha ammesso che il licenziamento dall’Astana non è stato facile da digerire, soprattutto perché era già stato sospeso dalla squadra la scorsa estate per lo stesso caso, ma poi reintegrato. Oltretutto, Lopez è stato allontanato dal team mentre era in ritiro collegiale in Spagna.
“La sospensione iniziale era stata solo un brutto momento, un malinteso. Non ho nulla di cui pentirmi perché non sono dopato. Poi, da un momento all’altro, è stato come se non avessi più la terra sotto i piedi. È stato molto difficile, all’improvviso ho scoperto di non avere una squadra. Era il 15 dicembre, quasi Natale. Con il supporto dei miei amici e della mia famiglia ho potuto farcela. Ho deciso che avrei dovuto correre in un team non appartenente al WorldTour e sperare che le cose tornassero alla normalità”.
López ha avuto parole di ringraziamento per il suo nuovo compagno di squadra Oscar Sevilla: “mi ha detto che devo tenere la testa alta. È uno dei migliori corridori del ciclismo colombiano, sono orgoglioso di correre con lui”.