Lo aveva affermato Geraint Thomas alla vigilia del giorno di riposo: “Sul Monte Bondone potrebbe infiammarsi la lotta alla maglia rosa“. Ed è stato proprio lui, insieme a Joao Almeida, a far saltare il banco in un Giro d’Italia fino ad oggi abbastanza avaro di colpi di scena, fatta eccezione per quelli legati ai ritiri dei corridori.
Grazie alla loro collaborazione fino al traguardo, Thomas e Almeida sono riusciti a staccare Primoz Roglic. “Durante la salita del Monte Bondone il ritmo si era leggermente alzato e Primoz non aveva reagito – ha spiegato Thomas – Almeida ha lavorato bene con me fino alla fine per guadagnare, quindi è stata un’ottima giornata, ma il Giro d’Italia non è finito qui”.
Da uomo d’esperienza, la mente del capitano della Ineos-Grenadiers torna al 2018, anno in cui, pochi mesi prima di vincere il suo Tour de France, il suo compagno Chris Froome era impegnato al Giro d’Italia, che riuscì a vincere grazie ad un’azione stratosferica sul Colle delle Finestre. “Quando Froomey vinse la maglia rosa aveva più di tre minuti di ritardo, questo significa che tutto può succedere. Il Giro d’Italia è una corsa molto più imprevedibile rispetto al Tour de France, ecco perchè piace così tanto ai tifosi. Dalla lotta alla maglia rosa non escluderei nemmeno Damiano Caruso: il finale di questo Giro è durissimo, tutto può succedere”.
Domani, però, ci sarà una tappa pianeggiante a Caorle, dove Thomas può godersi un’altra giornata in maglia rosa, quella maglia che si era ritrovato a vestire dopo l’addio di Remco Evenepoel e che ora ha conquistato di nuovo dopo averla ceduta sabato scorso a Cassano Magnago. “Correre in questo modo è molto difficile: dopo Tao Geoghegan Hart e Filippo Ganna, come squadra abbiamo perso Pavel Sivakov. Non potevamo controllare la corsa dall’inizio, ed è per questo che Puccio e Swift sono andati in fuga. Nonostante le perdite, abbiamo dimostrato di essere una squadra molto solida: io e Joao abbiamo preso un certo vantaggio su Roglic, questo è l’importante. Vediamo se nelle prossime giornate può arrivare anche il successo di tappa, ma per ora le cose vanno bene”.
Qualora Geraint Thomas dovesse vincere il Giro d’Italia, diventerebbe il corridore più anziano ad aver trionfato nella storia della corsa. Ad oggi il primato spetta a Fiorenzo Magni, corridore più anziano ad aver vinto il Giro d’Italia all’età di 34 anni e 180 giorni. Geraint Thomas compirà 37 anni il 25 maggio, tre giorni prima del gran finale a Roma.