La stagione di ciclocross 2023/2024 è ormai ai nastri di partenza. Domenica 1 ottobre partirà il Giro d’Italia Ciclocross, una delle manifestazioni cardine dell’intero movimento italiano, che sarà composto da sei tappe, mentre a metà mese scatterà anche il Master Cross da Jesolo, il cui calendario è formato da cinque prove.
Il ciclocross non è una disciplina olimpica, ma i numeri che è stato capace di smuovere negli ultimi anni riescono a fare invidia davvero a tante discipline. Sarà forse merito del fatto che tanti crossisti sono diventati degli stradisti fenomenali (Mathieu Van der Poel, Wout Van Aert e Tom Pidcock, solo per fare tre nomi a caso). Ma bisogna dare atto del fatto che, anno dopo anno, sono sempre di più i praticanti e sono sempre tante le società che si mettono in gioco nell’organizzazione di gare.
Proprio a questo proposito, bisogna far notare che nelle norme attuative della Federazione Ciclistica Italiana, inerenti il ciclocross, vi è una regola che, almeno sulla carta, sembra essere stringente per gli organizzatori. La norma 7.0 recita infatti: Per l’organizzatore/organizzatori che inoltrano richiesta di inserimento gara/gare ed intendono far parte di un Circuito Nazionale, tale circuito sarà autorizzato su un massimo di 6 (sei) prove su territorio Nazionale.
In buona sostanza, la Federazione non impone un numero minimo di prove, ma impone un numero massimo. Ed è una norma che, sinceramente, lascia un po’ perplessi. Cosa potrebbe succedere se un comitato organizzatore di un circuito dovesse ricevere offerte da molti comitati organizzatori locali che vogliono entrare in quel circuito, superando così le sei prove?
Una sorte simile è capitata al Giro d’Italia Ciclocross, come ha spiegato Fausto Scotti nel corso della presentazione ufficiale: “La Federazione Ciclistica Italiana ha stabilito che da regolamento non ci possono essere più di sei gare nei circuiti di ciclocross, ed è un peccato perchè abbiamo ricevuto numerose richieste alle quali abbiamo dovuto dire di no solo per questa ragione. La grande partenza della corsa rosa è alle porte e ci auguriamo che i tanti partecipanti che aspettiamo possano divertirsi sugli sterrati che proponiamo in questa edizione”.
Dando per scontato che sicuramente c’è una spiegazione più che razionale dietro a questo numero che ci sembra abbastanza “stringente” davanti a un movimento che ogni anno cresce sempre di più, siamo davvero curiosi di capire perchè un circuito non può arrivare a dieci prove, per fare un esempio. Sarebbe bello che le gare aumentassero, e non che ci fossero delle regole che prevedono un limite massimo di gare. Il dibattito è aperto, soprattutto tra gli organizzatori.