La CDM di ciclocross potrebbe cambiare format in vista della stagione 2024/2025. A inizio febbraio si discuterร infatti di un calendario di CDM ciclocross decisamente piรน ristretto a quello proposto quest’anno, con ben 14 gare in calendario. L’Unione Ciclistica Internazionale ha quindi deciso di prendere in considerazione le parole dei tanti corridori che hanno lamentato il fatto che il calendario di Coppa del Mondo sia eccessivamente denso di impegni.
In un’ampia intervista rilasciata alla rivista olandese WielerFlits, Peter Van den Abeele, responsabile del settore ciclocross per l’UCI, ha affermato che il massimo organo internazionale sta prendendo seriamente in considerazione di riprogrammare l’intero calendario di Coppa del Mondo 2024/2025. Ci saranno dei cambiamenti, e nelle sue dichiarazioni ha anche voluto rispondere ad alcune considerazioni di Lars Van der Haar, il quale aveva affermato che il calendario della CDM di ciclocross era davvero troppo lungo per permettere a tutti la partecipazione a tutte le gare in programma.
Peter Van den Abeele era giร intervenuto a novembre in merito al calendario di Coppa del Mondo di ciclocross, in modo particolare quando Thibau Nys aveva deciso di prendere parte ad altre gare di ciclocross rispetto alla Coppa del Mondo. Il format sembrerebbe non attirare piรน i grandi campioni, in quanto le gare sono troppe e non c’รจ possibilitร di competere fino alla fine per la classifica generale se si vuole preparare bene la stagione su strada o quella di mountain bike. Nella fattispecie, Thibau Nys ha dovuto interrompere per un periodo le gare di ciclocross per svolgere un importante ritiro con la Lidl-Trek, formazione con la quale sarร impegnato per le gare su strada.
Sembra quindi inevitabile che l’UCI voglia rivedere le regole e il calendario della CDM di ciclocross per la prossima stagione. L’evento, nella sua totalitร , deve essere rilanciato, magari proprio dai punti forti, come la gara di Benidorm di fine gennaio. Una scelta decisamente azzeccata in quanto permette a tutti gli stradisti di poter gareggiare senza sobbarcarsi delle trasferte dispendiose e interrompere per troppi giorni la preparazione delle gare su strada.