La cosa che più ha colpito di Jonas Vingegaard, nel corso di questi ultimi tre anni nei quali è stato uno dei protagonisti di riferimento al Tour de France, è il fatto che il danese non ha mai mostrato giornate di crisi. Ci sono state giornate nelle quali ha perso di più e altre di meno da Tadej Pogacar, ma non lo abbiamo mai visto in crisi nera.
Tutti i più grandi campioni del ciclismo contemporaneo, ma anche del passato, sono spesso capitati in giornate non del tutto positive nel corso delle tre settimane di gara. Quando si vince un grande giro, la giornataccia può essere sempre dietro l’angolo. Eppure, il corridore della Jumbo-Visma, vincitore ieri del suo secondo Tour de France consecutivo, non ha mai dato segni di cedimento.
Secondo quanto è stato possibile apprendere sul passato di Jonas Vingegaard, il corridore danese è stato ingaggiato dalla Jumbo-Visma a fine 2018 in quanto aveva impressionato per i suoi valori. In particolare, secondo quanto riporta il sito Bicidastrada, il danese ha una Vo2Max di 97. Un valore a dir poco stratosferico: si tratta del dato che evidenzia il massimo consumo di ossigeno, ovvero quanto ossigeno si riesce a consumare nell’arco di un minuto. In un’intervista, Paolo Alberati, preparatore che per primo ha portato in Europa Egan Bernal, prima di passare professionista aveva una Vo2Max di 89. Ricordiamo che questo valore è genetico e solo in parte può essere migliorato con l’allenamento.
Il valore di 97 di Vo2Max fa capire quanto Vingegaard abbia un “motore” fuori dal comune, sicuramente madre natura è stata molto generosa con lui. Ma avere un valore così alto non vuol dire essere automaticamente imbattibili. Nel ciclismo corrono degli uomini, non delle macchine, di conseguenza non è possibile pensare che Jonas Vingegaard non possa essere battuto. In fondo, quest’anno una corsa ha dovuto cederla: si tratta proprio della Parigi-Nizza, a vantaggio di Tadej Pogacar.
Sicuramente, il Tour de France 2023 ci ha insegnato che per battere Jonas, inserito all’interno di una squadra che non ha sbagliato un colpo, serve una squadra altrettanto forte, che possa metterlo in seria difficoltà, con attacchi ripetuti, magari anche con più uomini. Per intenderci, un po’ come fece la Jumbo-Visma nel 2022, quando sul Galibier Primoz Roglic e Jonas Vingegaard misero sotto scacco Tadej Pogacar.
Siamo anche curiosi di poter vedere Vingegaard in altri contesti, come ad esempio le classiche. Lo scorso anno a Il Lombardia chiuse nei primi 20: chissà che con una preparazione mirata non possa fare bene anche in questa corsa.