La tappa regina del Giro d’Italia ha dato il proprio verdetto. Il successo sulle Tre Cime di Lavaredo è andato a Santiago Buitrago, corridore che è riuscito così a regalare una grande soddisfazione alla Bahrain-Victorious, che ha curato anche la classifica generale, in questi giorni, con Damiano Caruso. Ancora una volta secondo Derek Gee, abilmente presente nella principale fuga di giornata. Tra i big, invece, è stato molto interessante il duello, negli ultimi chilometri della salita delle Tre Cime di lavarello, tra Primoz Roglic e la maglia rosa Geraint Thomas.
In particolare, lo sloveno è stato il primo a sfidare direttamente il gallese, attaccandolo dopo un lavoro encomiabile portato avanti dalla Ineos-Grenadiers. Thomas ha però subito ricucito su Roglic e ha allungato a 400 km dall’arrivo: quando la maglia rosa sembrava ormai avere un vantaggio di pochi secondi, sufficienti per chiudere davanti al rivale, Primoz Roglic è riuscito a rinvenire e superare il gallese sulla linea del traguardo.
In questa lotta tra titani ci perde Joao Almeida, corridore che è apparso già in difficoltà ieri. Il portoghese ha perso altri 20″ al traguardo. La nuova classifica vede quindi Primoz Roglic secondo a 26″ da Geraint Thomas e Joao Almeida terzo a 59″. Damiano Caruso, complice il crollo di Eddie Dunbar, torna in quarta posizione. Sulle Tre Cime di Lavaredo, dove ha dominato Buitrago, la lotta per la classifica generale si fa ormai una lotta a due: Roglic e Thomas si sfideranno domani nella cronoscalata sul Monte Lussari, ultima prova senza appello prima della passerella finale a Roma.
Per Buitrago, si tratta di una vittoria epica: “Sono molto felice, ho faticato tanto per entrare nella fuga di giornata e vedermi qui sulle Tre Cime di Lavaredo, con tutta la gente… è bellissimo. E’ la mia seconda vittoria al Giro, ma vincere qui significa davvero tanto per me. Nell’ultima salita ce l’ho messa davvero tutta, il DS Franco Pellizotti mi diceva che avevo tre minuti di vantaggio sul gruppo e allora mi sono gestito bene. Sopra i 2000 metri noi colombiani ci sentiamo a casa, ma la cosa più bella è stato il pubblico, che ha fatto un grande tifo per noi”.