Avrebbe dovuto svolgersi oggi la prima tappa dell’Adriatica Ionica Race, ma la corsa non si farà. La Lega Ciclismo ha diramato ieri un comunicato stampa nel quale spiegava le ragioni che hanno portato alla cancellazione della corsa organizzata dall’ex corridore Moreno Argentin. Una manifestazione che quest’anno si sarebbe svolta nel centro-sud Italia, toccando anche il mar Ionio per la prima volta nella sua giovane storia.
L’Asd Sportunion, nella serata di ieri, ha annunciato che nei prossimi giorni terrà una conferenza stampa. “L’Adriatica Ionica Race 2023 non si correrà – si legge nel comunicato – nonostante l’intento di dare corpo e realizzare anche quest’anno il progetto ideato e promosso da Moreno Argentin, l’Asd Sportunion è stata costretta a fermarsi di fronte a condotte non attribuibili alla società organizzatrice e che hanno reso impossibile il compiersi dell’evento.
Sarà cura della società Asd Sportunion rendere noti, in una conferenza stampa che verrà indetta nei prossimi giorni, tutti i comportamenti documentabili dei diversi soggetti che hanno determinato questa situazione e che hanno causato un ulteriore danno al mondo del ciclismo italiano”.
Questa mattina, la Lega Ciclismo ha rilasciato un nuovo comunicato stampa, che riportiamo di seguito.
La Lega del Ciclismo Professionistico (LCP), in merito al provvedimento di non approvazione della manifestazione denominata “Adriatica Ionica Race” (AIR), programmata dal 22 al 24 settembre, al fine di evitare “personalistiche” ricostruzioni dei fatti, con stravolgimento degli accadimenti e dei comportamenti, intende fornire alcuni elementi (oggettivi) di chiarezza.
Prima del provvedimento, assunto, con grande rammarico, in data 20 settembre, in conseguenza delle numerose proroghe accordate all’Organizzatore, la Lega ha adottato altre tre delibere commissariali, tutte orientate a sostenere lo svolgimento della manifestazione, ovviamente nel pieno rispetto di tutte le vigenti normative riferite alle gare ciclistiche del professionismo su strada. Le scadenze previste dalla normativa, sportiva e non, di riferimento, tanto quelle di natura economica, quanto quelle più propriamente tecnico-regolamentare, proprio per agevolare l’Organizzatore nello spirito della più ampia assistenza e sostegno in funzione del perseguimento del comune obiettivo quello del concreto ed effettivo svolgimento dell’evento, venivano così sistematicamente aggiornate.
Si citano, tra tutti, per completezza dell’informazione in oggetto, alcuni passaggi della delibera commissariale del 12 settembre scorso.
“(…) che alla data odierna non risulta pervenuta alcuna comunicazione da parte della ASD Sportunion, né, tantomeno, la conferma e dimostrazione dell’assolvimento degli adempimenti previsti dal punto 14 del Regolamento ufficiale di gara, nonché della regolarizzazione della posizione nei confronti del Ministero dell’Interno; che la Lega del Ciclismo Professionistico, specie nella prospettiva della salvaguardia delle manifestazioni del Ciclismo Professionistico ed a tutela degli stessi interessi della ASD Sportunion e delle eventuali iniziative organizzative e/o negoziali già poste in essere dalla medesima, nonché a tutela del lavoro svolto e degli impegni eventualmente già assunti da terzi ai fini della realizzazione della manifestazione denominata Adriatica Jonica Race, intende concedere … un ulteriore, ultimo, spazio e termine per l’assolvimento degli adempimenti posti a carico della ASD Sportunion;
(…)
di invitare la ASD Sportunion a provvedere al completamento dei prescritti adempimenti statutari e regolamentari per lo svolgimento delle gare del ciclismo professionistico entro e non oltre il termine perentorio e indifferibile del 17 settembre p.v.;
di disporre la SOSPENSIONE della manifestazione ciclistica professionistica denominata Adriatica Jonica Race, in programma dal 22 al 24 settembre 2023;
(…)
di onerare, stante la rilevanza pubblicistica del presente provvedimento, la ASD Sportunion di darne pubblicità nelle forme e nelle modalità ritenute più opportune” (intendendo con ciò tutti coloro che nelle diverse posizioni fossero coinvolti dall’organizzatore nell’evento, a partire ovviamente dai partecipanti della gara).
Successivamente, il termine del 17 settembre veniva ulteriormente prorogato al 20 settembre, ore 12, nel tentativo estremo di tutelare una importante manifestazione ciclistica, nel più ampio ambito della salvaguardia del patrimonio ciclistico italiano.
In tale data, tuttavia, la Lega si vedeva costretta a prendere atto che nessuno degli adempimenti prescritti risultavano assolti, tra tutti e in particolare, le necessarie condizioni di sicurezza stradale per lo svolgimento delle gare professionistiche su strada (considerando la sicurezza degli atleti che partecipano alla gara, unitamente a quella degli spettatori, requisito imprescindibile per procedere ad una conseguente autorizzazione della gara).
A ciò è da aggiungersi la comunicazione pervenuta nel contempo alla Lega delle dimissioni di due direttori di corsa designati alla sicurezza in gara e la comunicazione del venir meno del servizio scorte e motostaffette che coadiuva la Polstrada e l’organizzazione.
Conseguentemente, non risultando soddisfatti tutti i necessari adempimenti prescritti e richiesti dallo Statuto e dai vigenti Regolamenti nei termini ampiamente e ripetutamente prorogati nella prospettiva della salvaguardia delle manifestazioni del Ciclismo Professionistico, la Lega non poteva che disporre: …
“la manifestazione ciclistica denominata Adriatica Jonica Race, la cui organizzazione era stata a suo tempo richiesta dalla ASD Sportunion e ad essa assegnata, NON PUO’ ESSERE AUTORIZZATA”, al contempo disponendo “l’immediata trasmissione della presente deliberazione alla ASD Sportunion e al suo Presidente e Legale Rappresentante sig. Moreno Argentin, per tutti i connessi profili di competenza e responsabilità, onerando detta Associazione e il suo Legale Rappresentante di darne pubblicità nelle forme e nelle modalità ritenute più opportune” (intendendo con ciò tutti coloro che nelle diverse posizioni fossero coinvolti dall’organizzatore nell’evento, a partire ovviamente dai partecipanti della gara).
Oggi, quindi, la Lega del Ciclismo Professionistico, non ha potuto fare altro che confermare, con estremo dispiacere, i provvedimenti già assunti.