Merlier e il ritiro con la famiglia, una scelta di cuore

Prima del Giro d’Italia 2024, in Belgio, si è parlato a lungo della scelta di Tim Merlier di preparare il Giro d’Italia 2024 insieme alla sua famiglia. Il corridore belga ha svolto uno stage in altura sul Teide e insieme a lui sono stati presenti suo figlio Jules e la sua compagna, Cameron Vandenbroucke, figlia del grande Frank, anch’ella con un passato da ciclista alla Lotto.

La scelta è senza dubbio piena di significato e, probabilmente, lascia una sorta di “apertura” verso la possibilità, per i corridori, di stare un po’ di più insieme alle proprie famiglie. Una scelta che aiuta il corridore dal punto di vista psicologico, soprattutto prima di una grande corsa a tappe: affrontare un grande giro significa rimanere per almeno sei settimane senza vedere i propri cari, perchè bisogna considerare almeno tre settimane di altura e altre tre settimane di corsa.

In Belgio e nei Paesi Bassi, negli ultimi anni, c’è stata molta apertura inerente la possibilità di far rimanere il più possibile i corridori con le proprie famiglie. Nel 2022, la sera prima dei mondiali di ciclismo su strada in Australia, Mathieu van der Poel stava dormendo insieme alla propria compagna prima dei fatti che non gli hanno permesso di concludere quella gara, che è stata vinta da Remco Evenepoel. Quanti altri ciclisti hanno passato la notte precedente un appuntamento così importante con la propria compagna? Il discorso non vale solo per il ciclismo, ovviamente, ma per tutti gli sport. In genere, nei giorni precedenti un appuntamento così importante, si cerca di essere il più possibile rilassati e concentrati, in una stanza d’albergo con un proprio compagno di squadra. Ma adesso questa cosa sembra essere quasi superata. la famosa frase “vedo più il mio compagno di squadra che mia moglie” potrebbe essere un adagio che presto potrebbe andare in soffitta.

Emblematiche sono state le parole di Tim Merlier dopo la seconda vittoria al Giro d’Italia 2024 a Padova: “Stare con la mia famiglia sul Teide mi ha aiutato perchè è difficile rimanere tanto tempo senza vederli. La mia compagna e mio figlio mi mancano tanto: altri tre giorni e poi potrò riabbracciarli, non vedo l’ora. Il Teide è un posto perfetto per andare con la famiglia: nei giorni di scarico si può scendere giù facilmente e ci si può fare una passeggiata, oppure mangiare qualcosa in un buon ristorante. Insomma, non si fa una vita monacale. Non è stata la prima volta che preparo una corsa insieme a loro”. E sulla volata spiega: “Sono felice di aver vinto perchè qualcuno pensava che a Fossano avessi vinto per fortuna, invece ho dimostrato di stare bene nonostante le tante salite che abbiamo affrontato in questo Giro d’Italia”.

Foto a cura di Stefano Spalletta

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