Cโรจ un record che resiste. Un tempo scritto sul cronometro, scolpito in un velodromo, ma quasi cancellato dal racconto sportivo. Vittoria Bussi lo ha ricordato con un post che, piรน che una rivendicazione, รจ un invito alla riflessione: il suo primato mondiale dellโinseguimento individuale รจ ancora lรฌ, imbattuto anche dopo lโultimo Campionato del Mondo. Lei non era in gara, ma il tempo che ha segnato continua a essere il migliore di sempre. Silenzioso, ma presente.
La ciclista italiana, 38 anni, รจ riuscita in poche settimane a firmare due imprese di livello assoluto, consolidando il suo nome tra quelli che lasciano un segno nella storia della pista. Prima il record dellโOra, poi quello dellโinseguimento sui 4 km: due dimostrazioni di eccellenza sportiva che basterebbero, da sole, a garantire fama e attenzione. E invece, come lei stessa sottolinea, quando si parla del suo record nellโinseguimento spesso cala il silenzio. Nessuna menzione in telecronaca, nessun riferimento nei commenti. Eppure il primato รจ italiano, attuale e ancora il piรน veloce al mondo.
Le parole di Bussi aprono una questione che va oltre la pista. Perchรฉ alcuni risultati vengono celebrati e altri no? Raccontare lo sport, sostiene, dovrebbe significare riconoscere ciรฒ che conta, senza lasciarsi guidare da simpatie, abitudini o logiche di visibilitร . Lโinformazione vera non sceglie a chi appartenere. E qui la domanda si fa inevitabile: possibile che sia ancora difficile accettare che una donna, vicina ai quarantโanni, possa andare cosรฌ forte? Che lo faccia fuori dai percorsi tradizionali, senza appartenenze comode, con un progetto sportivo gestito in modo indipendente e scientifico?
La prossima settimana Bussi riceverร il Collare dโOro al Merito Sportivo per il record dellโOra: un riconoscimento istituzionale, prestigioso, che arriva senza passare da convocazioni o selezioni. Paradossalmente, lโimpresa piรน โesternaโ ai canali ufficiali รจ quella piรน celebrata. Lโaltro record, quello dellโinseguimento, รจ invece nato allโinterno dei percorsi istituzionali della pista. ร davvero per questo che risulta piรน scomodo? Piรน facile da lasciare in silenzio?
La vicenda di Bussi tocca un nervo sensibile del sistema sportivo e mediatico: non basta compiere unโimpresa, bisogna che qualcuno la racconti. I record si battono, รจ vero. Ma i significati restano. E il significato di questa storia non riguarda solo una ciclista che vola contro il tempo: riguarda lโidea stessa di merito, di equitร narrativa e di memoria sportiva.
Il suo primato รจ ancora lรฌ. Fatto, non opinione. Forse รจ il momento di accorgersene, e di dirlo.






