Anche durante l’off-season, Tadej Pogacar continua a far discutere. L’ultima polemica arriva da Abu Dhabi, dove si sta costruendo una montagna artificiale, l’Al Wathab, pensata per creare la salita perfetta per il campione sloveno in vista dei Mondiali 2028. La notizia ha scatenato la dura critica di Marc Madiot, responsabile del team Groupama FDJ: “Così si uccide il ciclismo”.
Una salita su misura per Tadej Pogacar
Secondo le fonti, la montagna crescerà di anno in anno: dai 1.400 metri con pendenza media del 6% nel 2023, arriverà a 3,8 km al 6,5% entro il 2028. L’obiettivo è chiaro: offrire a Pogacar la salita ideale per trionfare ai Mondiali. Madiot ha commentato durante il programma televisivo Grandes Gueules du Sport: “Non sono un ayatollah dell’ecologia, ma ci sono regole di base da rispettare. Se questa notizia fosse confermata, sarebbe una situazione grave per il nostro sport”.
Sport o business?
Secondo Madiot, il vero problema è che le federazioni internazionali sembrano accettare questa deriva. Eventi come questo mostrano come lo sport stia cedendo sempre di più al potere dei soldi, con esempi che riguardano anche tennis e calcio. “La Federtennis ha venduto l’anima con la Coppa Davis. Ora toccherà all’UCI. Creeremo colline artificiali per favorire i più forti… e non sappiamo dove tutto questo ci porterà”, ha aggiunto.
Molti esperti temono che decisioni di questo tipo possano distorcere l’essenza della competizione. Una salita costruita per favorire un atleta specifico rischia di togliere fascino e imprevedibilità alle gare, diminuendo l’interesse dei tifosi e compromettendo l’autenticità dello sport.
