Addio a Gianni Savio

Gianni Savio ci ha lasciati, a 76 anni, dopo aver combattuto a lungo contro una malattia. L’annuncio della sua scomparsa è stato reso noto nella tarda serata di ieri.

Il team manager piemontese è stato una delle figure più iconiche del ciclismo italiano, protagonista nel gruppo per quasi 40 anni. Dal 1992, con l’acquisizione della ZG Mobili – Selle Italia, Savio ha guidato una squadra che ha segnato un’epoca, distinguendosi per la capacità di scoprire e rilanciare talenti, spesso provenienti dal Sudamerica, come José Rujano ed Egan Bernal.

L’Androni Giocattoli – Sidermec, denominazione che la sua squadra ha portato avanti per tanti anni, è stata una delle squadre che ha regalato maggiore spettacolo al Giro d’Italia. Negli ultimi anni, però, il team è stato costretto a ridimensionarsi, diventando una Continental sotto la denominazione GW-Shimano.

Tra i corridori lanciati da Savio ricordiamo l’indimenticabile Michele Scarponi, che ha avuto la possibilità di tornare in gruppo con la squadra torinese dopo la squalifica, conquistando il podio al Giro d’Italia. Ricordiamo anche Andrea Tafi, Romāns Vainšteins, Freddy González, José Rujano, Iván Parra, José Serpa, Franco Pellizotti, Fausto Masnada, Iván Ramiro Sosa e Mattia Cattaneo. Ma, soprattutto, è giusto ricordare che Gianni Savio è stato il team manager che ha fatto passare professionista Egan Bernal, vincitore del Tour de France 2019 e del Giro d’Italia 2021 con la Ineos-Grenadiers.

Figura carismatica e appassionata, sempre pronta a esprimersi con convinzione su ogni tema legato al ciclismo, Gianni Savio mancherà molto al nostro mondo. La redazione di Ultimo Chilometro, nella figura del direttore Carlo Gugliotta e di tutti i collaboratori, si stringe attorno alla famiglia in questo momento di dolore.

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