Il ciclismo รจ cambiato davvero. ma non lo scriviamo come slogan, lo scriviamo perchรจ lo pensiamo davvero. Questo sport aveva davvero bisogno di questi corridori per far capire che, al di lร di tutte le tecnologie, dei marginalizzai gains e di tutto ciรฒ di cui si รจ parlato nell’ultimo decennio, in realtร puรฒ essere facilmente superato se si riesce ad avere la forza e la freschezza necessarie per affrontare le grandi corse.
Stiamo vivendo una serie di stagioni eccezionali. Se prima si vedevano corridori vincere una grande corsa a tappe o una classica monumento, per poi sparire nel nulla per mesi a svolgere ritiri in altura e periodi di riposo, ora vediamo corridori che decidono di affrontarsi tutto l’anno, a volte anche durante la stagione invernale di ciclocross. Non ci si pone piรน la domanda “cosa sarebbe successo se ci fosse stato un altro corridore?”, perchรจ ormai ci si affronta lungo tutta la stagione.
Ovviamente, Tadej Pogacar รจ il primo in questa generazione di fenomeni. Capace di vincere le grandi corse a tappe e le classiche monumento, รจ il corridore che parte sempre come uomo da battere. Abbiamo tutti ancora negli occhi la sua vittoria al Giro delle Fiandre di ieri: รจ vero, non correrร alla Roubaix, ma lo aspettiamo all’Amstel Gold Race e alla Liegi-Bastogne-Liegi, e siamo sicuri che ci farร davvero divertire.
Quando si parla di Pogacar bisogna pensare anche al modo in cui lo scorso anno ha affrontato Jonas Vingegaard al Tour de France. Con attacchi continui, senza mai risparmiarsi. Le cose non sono andate bene per lui, ma alla fine รจ uscito tra gli applausi. E non รจ cosa da poco, perchรจ si arriva nel cuore dei tifosi non solo tramite le vittorie, ma anche nel modo in cui si vince.
Nella generazione di fenomeni non possiamo non escludere Mathieu Van Der Poel e Wout Van Aert. E’ vero, loro non sono uomini da grandi corse a tappe, eppure non possiamo dimenticare le emozioni che un corridore come Wout ha regalato all’ultimo Tour de France. Dopo un Giro delle Fiandre come quello di ieri, personalmente, mi risulta difficile rimproverarlo: ha chiuso quarto con un Pogacar stratosferico e un Van der Poel che nel finale non รจ mai sceso sotto i 400 watt di potenza. Insomma, tanto piano questi corridori non sono andati.
Mathieu Van Der Poel รจ l’uomo ideale per il Fiandre, e probabilmente lo sarร anche domenica alla Parigi-Roubaix. Cosa si puรฒ dire di un ragazzo che fa il capitano e l’ultimo uomo di Philipsen? Bisogna anche dire, a onor del vero, che la Alpecin-Deceuninck a livello di organico paga qualcosa rispetto alle altre squadre, eppure Van der Poel vince e stravince, come ha fatto alla Sanremo.
L’unico grande assente ieri alla Ronde Van Vlaanderen รจ Remco Evenepoel, ma comprendiamo la scelta, visto che la Soudal Quick-Step ha deciso di fargli fare come unica classica la Liegi in vista della partecipazione al Giro d’Italia. Un altro fenomeno che fino ad oggi ha vinto Vuelta, mondiale e una monumento. Insomma, di certo non lo scopriamo oggi.
Una generazione di fenomeni sta regalando spettacolo nel ciclismo contemporaneo, una generazione che non ha paura, che affronta tutti i tipi di percorsi sempre con l’obiettivo di vincere. Sembra davvero di essere tornati a molti decenni fa, quando i corridori affrontavano tutta la stagione. E c’era davvero bisogno di loro per continuare a vivere delle emozioni che solo il ciclismo รจ capace di offrire.