Jonas Vingegaard non sarà convocato per affrontare i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Al termine della Tirreno-Adriatico 2024 da lui vinta, il corridore danese ha confermato quanto ha dichiarato lo scorso inverno, quando ha spiegato che la nazionale della Danimarca farà riferimento su altri corridori in vista della gara a cinque cerchi. Sulla carta, il percorso di Parigi è ricco di dislivello e potrebbe essere adatto a un corridore come Vingegaard, ma è anche vero che non prende parte a una corsa di un giorno dal 2022, quando prese parte a Il Lombardia.
“Durante l’inverno avevo già spiegato che probabilmente potrei non essere convocato per i Giochi Olimpici di Parigi 2024 – ha spiegato il corridore danese – partecipare alla gara olimpica è un sogno, ma mi rendo conto che la nazionale danese ha davvero molti nomi che potrebbero far bene a Parigi. Non credo, quindi, che il commissario tecnico della nostra nazionale possa puntare su di me: ci sono corridori di grande qualità nelle corse di un giorno ed è giusto puntare su di loro”.
I riferimenti sono senza dubbio a corridori come Mads Pedersen, Mattias Skjelmose e Jasper Asgreen, tutti corridori che potrebbero far sì che la nazionale danese possa partire come principale favorita per la prova in linea ai Giochi Olimpici di Parigi 2024: Vingegaard, però, non si tirerebbe indietro qualora dovesse arrivare una convocazione per i prossimi mondiali di Zurigo. “Con la nazionale, un obiettivo potrebbe essere quello del mondiale di Zurigo, ma ne parleremo dopo il Tour de France, anche per capire quale sarà il mio calendario di gare al termine della stagione. Là ci sono più posti disponibili e potrei far parte della gara”.
Per ora, Vingegaard si gode il trofeo della Tirreno-Adriatico 2024: “E’ uno dei trofei più belli del ciclismo, sono orgoglioso di aver vinto. Fa anche strano: per me che lavoravo al mercato del pesce, ora mi ritrovo a vincere un tridente. Com’è particolare la vita! Al Giro dei Paesi Baschi non vedo l’ora di sfidare Remco Evenepoel e Primoz Roglic. Sarà strano correre contro Primoz: fino allo scorso anno eravamo compagni di squadra, ma ora dovremo lottare l’uno contro l’altro per la vittoria”.