Damiano Caruso fa pretattica o dice semplicemente la verità? “In questo Giro d’Italia non mi sento un vero e proprio leader. A 36 anni non ci si può snaturare dopo tanti anni in cui ho lavorato come gregario: il mio obiettivo era quello di farmi trovare pronto per il Giro d’Italia, ho lavorato con grande serietà e ora sono pronto per la sfida”.

In conferenza stampa, il corridore della Bahrain Victorious non si presenta quindi come capitano della sua formazione per il Giro d’Italia, almeno non sulla carta: “Ci siamo io, Haig e Buitrago: ognuno di noi può fare bene, la mia preparazione non è stata del tutto ottimale ma alla mia età non posso sprecare troppe energie, quindi mi sono concentrato per avere il picco della forma in questa specifica parte della stagione”.

Caruso non si sente un leader, ma l’Italia crede in lui, soprattutto dopo il terzo posto in classifica generale nel 2021: “Mi lusinga essere l’italiano più rappresentativo in gara, ma spero che altri corridori possano emergere. Per quanto mi riguarda, penso di avere una buona condizione di forma, in Sicilia e al Romandia ho rifinito il lavoro e il terzo posto nell’ultima tappa del Romandia è stato molto importante per me. Ma non mi voglio rivestire di ruoli che non mi appartengono: non sarò il leader assoluto della Bahrain-Victorious”.

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